Regnava nel silenzio alta la notte e bruna... colpia la fonte un pallido reggio di tetra luna... quando un sommesso gemito fra l'aure udir si fa ed ccco, ecco su quel margine l'ombra mostrarsi, l'ombra mostrarsi a me, ah!
Qual di chi parla, muoversi il labbro suo vedea, e con la mano esanime chiamarmi a se parea; sete un monento immobile, poi ratta dileguo e l'onda pria si limpida di sangue rosseggio, si, oria si limpida di sangue rossegio, si, pria si limpida ah...! rosseggio,
Quando rapito in estasi del piu cocente ardore, col favellar del core mi giura eterna fe, eterna fe in estasi del piu cocente ardore, col favellar del core mi giura eterna fe, gli affanni miei dimentico, gioja diviene il pianto... parmi che a lui d'accanto si schiuda il ciel per me, si schiuda il ciel per me, si schiuda il ciel per me.
Quando rapito in estasi del piu cocente ardore, col favellar del core mi giura eterna fe, gli affanni miei dimentico, gioja diviene il pianto... parmi che a lui d'accanto si schiuda il ciel per me, si schiuda il ciel per me, si schiuda il ciel per me.